Del cambiamento individuale

A cura di Daniele Brambilla

Si è percorso un campione di tecniche di creatività individuale, passando dalle tecniche che permettono dei nessi insoliti attraverso l’uso sostanziale dei meccanismi di associazione e ristrutturazione sistematica, e si è giunti a esaminare le tecniche che sfruttano e assecondano i “poteri dell’inconscio”; si è passati da luoghi nei quali con l’uso della parola creatività si indicava prevalentemente l’invenzione oggettuale, ad altri siti nei quali la stessa parola denotava possibili operazioni volte a contribuire al cambiamento e alla trasformazione individuale. Tra le tecniche che hanno permesso di sfumare tra i due poli, di creatività per gli oggetti e di creatività per i soggetti, si è riferito di alcune che ponevano attenzione alle processualità insite allo stesso fare creativo, a esercitare i processi cognitivi e immaginari e l’attenzione rispetto alle modalità d’emergenza delle idee. Si è ritenuto di evidenziare queste tecniche in quanto esse rappresentano forme rudimentali di metacognizione che, si presume((Cfr. cap. II.)), dovrebbe essere messa in atto costantemente((Laddove però la metacognizione contribuisca realmente, dato per scontato l’arricchimento cognitivo, anche a una maggior flessibilità sui modi dell’invenzione o del cambiamento quale che sia; e funga da fusibile qualora la “corrente” metacognitiva si autorivelasse d’impaccio al flusso creativo o di corto circuito, attraverso eccessi introspettivi patologici, rispetto ad una sana gestione e controllo delle energie individuali.)) affinché ci sia continuo rinnovarsi dell’apprendimento attraverso l’attenzione a nuove processualità, la ricerca di sempre nuove strutture e trame cognitive, e contemporaneamente un depositare e superare consapevole di ogni nuova esperienza formalizzata o metodologia scoperta.
In base a ciò lo schema scelto ci permette di rilevare alcuni elementi:Le tecniche per inventare oggetti spesso sono concepite con un’attenzione così focalizzata sull’invenzione che l’inventore corre il rischio di essere decisamente trascurato.
Le tecniche che affinano le capacità creative e le loro modalità percorsuali potrebbero trarre giovamento dall’idea di metacognizione e da metodologie di ricerca che pongano più attenzione alla biografia e all’autobiografia dei soggetti che ne fanno uso: di tali metodologie non si sono trovati, però, spunti significativi.
Le tecniche di meditazione e visualizzazione, che pure dispongono di metodologie di autoriflessione, spesso si concentrano troppo su ciò che a priori gli individui hanno posto come fine da raggiungere per sé, perdendo in questo l’aspetto più genuinamente dialogico e creativo di cui esse dispongono.
Per concludere, le tecniche di creatività individuale, che si sono sinteticamente proposte in questo capitolo, potrebbero essere impiegate più proficuamente dai singoli individui se, entrando a far parte del loro bagaglio cognitivo, fossero affiancate da più specifiche metodologie di autoriflessione e riflessione.


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