La Formazione Rischiosa

A cura di Daniele Brambilla

La formazione al cambiamento e alla creatività è educazione all’apprendimento permanente, al continuo ricrearsi, all’azione conforme ai saperi appresi ma non irrigidita alla loro ripetizione, è anticonformismo conformato agli scopi e ai desideri che ci si è dati e rottura degli stessi, è l’apprendimento della tradizione rispetto alla quale la creatività è trasgressione che la migliora o intelligenza che la ripete.
Educazione alla creatività è strutturazione destrutturante e trasgressione, è abitudine all’intercontestualità e ritorno all’origine.

Educare alla creatività è allora educare al paradosso che nasce tra la rottura e la tradizione; per questo motivo, l’educazione alla creatività è un’educazione rischiosa che deve fornire anche gli strumenti cognitivi e strutturali per saper affrontare o evitare il rischio di frustrazioni[1] che possono nascere dall’incontro con l’ambiente[2] e dalla pretesa limitatamente creativa di stravolgerlo.


[1]Ad esempio, Haim Baharier e Jacques Salavize rilevano il rischio della nascita di frustrazioni. “Invero i cambiamenti che si perseguono non sono superficiali, e possono eventualmente, in conseguenza dell’aumento consapevole della creatività e dell’autonomia dei soggetti, condurre a criticare i sistemi operativi e organizzativi in vigore. Va da sé che questi interventi acquistano senso e valore reali soltanto se inseriti in un progetto di cambiamento pilotato. Diversamente, si corre il rischio di generare frustrazioni”. Baharier H., Salavize J., La dinamica della formazione nei programmi Feuerstein, in Adultità N.2, Fare, essere in formazione, Guerini, Milano, 2/10/1995, p. 85.
[2]Ancora Haim Baharier e Jacques Salavize riferendosi all’educazione di abilità cognitive di individui operanti in ambienti organizzativi, indicano come essenziale al successo del percorso formativo la “sensibilizzazione dell’ambiente in cui i soggetti operano, in modo che quanto viene acquisito con le modificazioni dei processi mentali possa trovare applicazione e consolidamento nello svolgimento delle funzioni professionali”. Ibidem.

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